Il diavoletto

Francesco Bianchi, detto anche “Il Diavoletto”, fu un celebre pittore a fresco e ornatista della sua epoca. Nacque a Lucca il 19 maggio del 1803 nella parrocchia di San Pietro Somaldi. Della sua formazione in età giovanile non si hanno notizie certe, è probabile che abbia svolto il suo apprendistato presso la bottega di qualche artista locale. Nel 1821 risulta censito con la qualifica di “pittore” e all’età di vent’anni era già un affermato decoratore a muro che dipingeva per le famiglie più in vista della nobiltà lucchese, tra cui i Minutoli, i Bernardini, gli Orsetti e i Pellegrini.

Tra le opere giovanili, si ricordano la decorazione della cupola e di due tribune della Chiesa di S. Lorenzo di Segromigno in Monte. Nel 1830 ottenne dal Governo lucchese di Carlo Lodovico di Borbone un sussidio per perfezionarsi alla Pontificia Accademia di Bologna, anche grazie all’interessamento del pittore Michele Ridolfi, che gli fu maestro e amico. Nello stesso periodo si recò a Roma, Ferrara e Mantova per studiare le opere degli antichi maestri. Tornato a Lucca nel 1834, il 1 novembre 1835 sposò Maria Chiara Cosci. Per Carlo Lodovico decorò alcuni ambienti di Palazzo Reale (oggi Palazzo Ducale) a Lucca. Nel 1837 entrò a far parte in qualità di direttore del corso di ornato e plastica della Commissione d’Incoraggiamento per le Belle Arti, Arti e Mestieri, istituita a Lucca nel 1807 dall’allora sovrano Felice Baciocchi, incarico che mantenne fino al 1842.

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Piano di Conca (LU), villa Gobbi Benelli, sala “rustica” o del Diavoletto

Sempre nel 1837 Antonio Mazzarosa gli commissionò la decorazione di un salotto del suo Palazzo; lavorò inoltre per il salotto del Principino a Palazzo Ducale, per le Stanze ed il Casino di Ponte a Serraglio e Bagni di Lucca. Restaurò le volte e il coro della Chiesa di Santa Maria Corteorlandini. Tra il 1838 e il 1839 dipinse per il Duca il Casino di caccia nella Villa di Conca Sopra, una frazione nei pressi di Massarosa, che può essere considerato il suo capolavoro. Il 26 ottobre 1839 ottenne l’incarico ufficiale di pittore dei Reali Palazzi, fino all’abdicazione di Carlo Ludovico nel 1847. In quegli anni gli furono commissionate la decorazione del soffitto del Real Collegio, del Teatro Pantera e del soffitto del Salone dell’Arcivescovado.

Nel 1849, con l’istituzione dell’Accademia di Belle Arti di Lucca, il Bianchi divenne Direttore della Scuola di Disegno lineare, di Ornato e Plastica, incarico assunto l’anno successivo. Praticò anche la litografia e si dedicò alla progettazione di elementi di arredo. Partecipò al concorso per la decorazione della cupola del Battistero di Pisa, che non fu poi realizzata. Restaurò la Chiesa della Pieve di Camaiore e decorò il catino absidale della Chiesa di San Macario a Monte. Nel 1875 fu nominato membro della Commissione Consultiva di Belle Arti della Provincia di Lucca e professore emerito dell’Accademia Fiorentina di Belle Arti. Al 1877 risale la sua ultima opera, il progetto per l’altare della Chiesa di Veneri. Morì a Lucca il 12 marzo del 1880.
Per una panoramica completa della vita e dell’opera del pittore lucchese, si segnala l’ottimo contributo di Franco Anichini e Bianca Maria Sciré, riportato in bibliografia.