Pietro Annigoni e il lago

Massaciuccoli era luogo prediletto di Pietro Annigoni, il famoso pittore figurativo che alla Toscana ha legato buona parte della propria esistenza e alcune opere tra le sue più importanti, quali il ciclo pittorico della chiesa parrocchiale di S. Michele Arcangelo a Ponte Buggianese, in provincia di Pistoia. Qui a Massaciuccoli veniva spesso alla domenica, tra gli anni Sessanta e fino al 1975, accompagnato da amici, persone del suo entourage, a volte altri pittori.

Il ruolo del paesaggio nell’arte di Annigoni è stato spesso sottolineato come uno dei suoi motivi centrali. Nelle sue passeggiate domenicali in alcune località della Toscana, tra le quali Massaciuccoli, Seravezza, Fucecchio, portava con sé una scatola di colori con la quale realizzava dei bozzetti che il giorno dopo rifiniva nello studio.

A Massaciuccoli arrivava in barca, da Torre del Lago, dove lasciava l'auto, amico e ospite di alcune famiglie del luogo; ma più spesso si recava per il pranzo in una trattoria nei dintorni, in una sala privata, dove nessuno potesse disturbarlo. Aveva anche acquistato un terreno sul quale pensava di far sorgere lo studio, ma i vincoli e le ragioni burocratiche non gli permisero di realizzare questo desiderio; amareggiato per il rifiuto cessò le sue visite a questo luogo al quale si era mostrato tanto vicino e presente negli anni passati.
 

Il rapporto di Annigoni con il Lago di Massaciuccoli, al centro di una mostra tenuta a Pietrasanta nel 2003, Pietro Annigoni: l’Uomo, l’Artista, il Territorio, curata da Lodovico Gierut e Gilberto Grilli, è ben sintetizzato in questo stralcio dello scritto introduttivo alla pittura del Maestro:

«[...] i capanni di falasco nei pressi della macchia, l’ampia distesa acquea del Massaciuccoli, i canali talvolta affogati dal luminoso contorno di canneti dorati, e quindi barche e barchini, case rosate, pescatori e grandi reti spesso sullo sfondo dei contrafforti apuani, sono stati i temi della magnificenza di sue opere di piccola e media misura, ma pure di affreschi di varie dimensioni [...])».

In quel catalogo sono riportati diversi scritti del pittore dedicati al lago tra i quali uno, che ha più il verso della poesia che non della prosa, tratto dal Diario 1946-1969, pubblicato a cura di Giovanni Arcidiacono a Firenze nel 1971, edizioni Il Fauno, nel quale si scopre tutta la partecipazione dell’uomo, e tutto lo stupore del pittore, per quell’ambiente:

«...nostalgia di un passato per certi versi irripetibile, che ha per epicentro il lago di Massaciuccoli e diramazioni, poi, in quel di Viareggio. Canneti bruni, che covano il fuoco dell’estate, canneti d’oro e di ruggine che rendono festose le giornate grigie, felici anche sotto la tramontana, canneti neri — a lutto — che mormorano preghiere nel buio delle notti precoci.»