Il villaggio etrusco di San Rocchino

Il villaggio etrusco di San Rocchino

 

Già nell'VIII secolo a.C limitate e circoscritte opere di bonifica del terreno erano state portate a termine dalle popolazioni etrusche che vivevano nella piana costiera tra la foce del fiume Magra e quella dell'Arno. Assecondavano in questa usanza un loro antico costume: di realizzare, dove concesso dagli elementi naturali e ambientali, opere e interventi di ingegneria idraulica per migliorare e rendere più favorevoli la fertilità dei terreni e le condizioni dell'ambiente che li ospitava.

 

Il villaggio etrusco di San Rocchino, posto in un terreno di confine tra i comuni di Massarosa e Viareggio, ne è testimonianza. Sorgeva in un'area formata di terreni acquitrinosi, poi bonificata attraverso la posa di legname e fascine che davano una qualche solidità a un modesto insediamento fatto di capanne in materiale deperibile, di forma quadrata o rettangolare, il cui pavimento era d'argilla. Serviva da scalo marittimo ai traffici di merci e persone lungo le coste tirreniche che abbero il loro momento di maggiore attività nel VI sec. a.C.

Fu poi distrutto intorno al II secolo a.C., e quindi abbandonato, nella lunga guerra che qui ebbe luogo tra romani e liguri per il controllo di questa parte di territorio.